2 min letti
18 Dec
18Dec

Chi non ha versato il saldo IMU entro la scadenza del 16 dicembre 2025, oppure ha effettuato il pagamento in ritardo, deve mettere in conto l’applicazione di sanzioni per omesso o tardivo versamento. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile limitare i costi grazie al ravvedimento operoso, uno strumento che consente di regolarizzare spontaneamente la propria posizione con sanzioni ridotte.

Cos’è il ravvedimento operoso IMU

Il ravvedimento operoso, previsto dall’articolo 13 del D.Lgs. n. 472/1997, permette al contribuente di sanare l’irregolarità pagando l’imposta dovuta, una sanzione ridotta e gli interessi legali calcolati giorno per giorno. Il vantaggio principale è che prima si interviene, più bassa è la sanzione applicata.

Ravvedimento sprint: la soluzione più conveniente

La finestra più favorevole è quella del ravvedimento sprint, che copre i 14 giorni successivi alla scadenza del 16 dicembre. Il termine ultimo per usufruirne è quindi il 30 dicembre 2025.In questo periodo, la sanzione ordinaria (pari al 25% dell’imposta) viene sostituita da una penalità giornaliera estremamente ridotta: 0,083% per ogni giorno di ritardo, pari a 1/15 della sanzione minima.

Esempio pratico

Con un saldo IMU di 1.000 euro, se il pagamento avviene entro il 30 dicembre, la sanzione ammonta a 11,67 euro, a cui vanno aggiunti solo gli interessi legali maturati nei giorni di ritardo.

Ravvedimento IMU dopo il 30 dicembre: cosa cambia

Anche se non si riesce a rispettare il termine del 30 dicembre, il ravvedimento resta comunque utilizzabile nei mesi successivi. Le sanzioni aumentano gradualmente, ma restano sempre molto più basse rispetto al 25% previsto in caso di accertamento.Ecco una sintesi delle principali tipologie di ravvedimento:

  • Dal 15° al 30° giorno: ravvedimento breve, con sanzione fissa dell’1,25%
  • Dal 31° al 90° giorno: ravvedimento medio, con sanzione dell’1,39%
  • Oltre 90 giorni ed entro 1 anno: ravvedimento lungo, con sanzione del 3,125%
  • Oltre 1 anno: ravvedimento “lunghissimo”, con sanzione del 3,572%

In tutti i casi vanno aggiunti gli interessi legali, calcolati in base ai giorni di ritardo.

Ravvedimento anche dopo l’avviso del Comune

È possibile ricorrere al ravvedimento persino dopo aver ricevuto una comunicazione formale dal Comune, purché non sia ancora stato notificato un atto di accertamento definitivo. In questo caso si applica una sanzione del 4,17%, comunque decisamente inferiore al 25% ordinario.

In conclusione

Chi ha dimenticato o ritardato il pagamento del saldo IMU non deve farsi prendere dal panico: il ravvedimento operoso rappresenta un’opportunità concreta per mettersi in regola spendendo molto meno. L’importante è agire tempestivamente, perché ogni giorno che passa fa aumentare il costo finale dell’errore.

POTREBBE INTERESSARTI:

- Corso esperto in contabilità;

- Corso redditi, bilancio e iva;

- Corso pratiche CCIAA;


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.