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08 Oct
08Oct

La rottamazione quinquies sarà approvata per il 2026 nella legge di bilancio.

A confermarlo è stato il Presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, che durante le votazioni del ddl di proroga della riforma fiscale è tornato sul tema specificando che “Proprio oggi in commissione Finanze abbiamo chiuso la discussione generale e fissato il termine per la presentazione degli emendamenti al rientro; quindi al rientro a settembre possiamo chiudere il testo, di modo che sia pronto per essere inserito in legge di Bilancio”
Altro punto annunciato è quello del taglio dell'Iperf per il ceto medio.
Secondo il Viceministro all’Economia Maurizio Leo, le due misure non sono, peraltro, incompatibili, pur se dovranno confrontarsi con le risorse a disposizione, scoglio da superare per una prossima realizzazione.
Ad oggi, dalle 120 rate in dieci anni, inizialmente ipotizzate, la va versione  più probabile pare sia quella di una  dilazione a 96 rate in otto anni, con 12 pagamenti annuali con rate minime, a quanto sembra, non inferiori a 50 euro. 
Inoltre l’idea quasi definitiva è di diversificare il piano di pagamento in base al valore del debito, riducendo quindi i tempi per le cartelle meno corpose.
Ricordiamo che le quattro precedenti rottamazioni, hanno avuto il problema delle rate troppo alte quando le somme da restituire sono consistenti. 

Rate alte soprattutto all’inizio del piano di rateanzione hanno disincentivato l'adesione e quindi la nuova definizione agevolata dovrebbe prevedere rate tutte uguali con decadenza dopo un certo numero di mancati pagamenti
Restano sempre le ipotesi di esclusione per i contribuenti non meritevoli.
Questa sarebbe infatti la novità assoluta rispetto al passato, saranno esclusi i rottamatori di professione o contribuenti non meritevoli.
In particolare tali contribuenti sono coloro i quali hanno già utilizzato le rottamazioni delle cartelle precedenti ma senza chiudere definitivamente il debito fiscale, quindi verosimilmente con il solo fine di bloccare pignoramenti o fermi amministrativi.
Quanto al perimetro degli importi che potranno rientrare nella rottamazione si dovrebbero prevedere degli anticipi per i soli debiti rilevanti.
Ad esempio per i debiti fiscali di importo superiore a 50.000 euro si valuta un anticipo obbligatorio fino al 5% dell’importo.
Il piano rateale dovrebbe inoltre prevedere, massimo 96 rate, inizialmente si era ipotizzato 120 rate mensili, e possibilità di saltare fino a 8 rate non consecutive prima della perdita del beneficio.

I debiti meno rilevanti dovrebbero essere onorati con una nuova forma di saldo e stralcio: cancellazione automatica per cartelle sotto una certa soglia.
Per tale misura non si hanno però molti dettagli.
Secondo il Viceministro Leo il lavoro tecnico sulla rottamazione numero cinque, ha individuato due priorità:

  • circoscrivere la platea, anche per ridurre i costi, concentrandosi sull’evasione nata dall’effettiva impossibilità di pagare, escludendo i recidivi,
  • favorirne l’adesione per aumentare l’efficacia del nuovo intervento.

In questa ottica si lavora per attenuare o eliminare il meccanismo iniziale, che fino ad ora ha fatto costare le prime due rate il doppio delle altre. 
Le ultime edizioni delle rottamazioni hanno infatti concentrato nelle prime due rate il 20% del debito da pagare, diviso in due tranche del 10% ciascuna, diluendo il restante 80% in altre 16 rate.
Si intende quindi, rivedere questa modalità in modo più lineare il piano dei versamenti.
Sul tema rattomazione quinquies arriva il nodo delle Regioni.
Le Regioni all'atto dell'intesa con il Governo sulla relazione prodotta dalla Commissione tecnica per la gestione del magazzino di Equitalia hanno indicato diverse osservazioni sui lavori per la quinta edizione della definizione agevolata.

In particolare, viene specificato che "l’intervento dovrebbe prevedere contestualmente il divieto, per i soggetti beneficiari di tali “condoni”, di accedere successivamente a qualsiasi forma di finanziamento/erogazione/contributo a cura degli enti creditori. Non sarebbe irragionevole ipotizzare che eventuali finanziamenti/contributi/erogazioni futuri vengano corrisposti al beneficiario-contribuente al netto di quanto ancora dovuto al Fisco, in relazione a crediti che risultano ancora formalmente esigibili"
Se questo complicherà il percorso della rottamazione cinque è da vedere, pertanto si aspettano ulteriori novità governative.
Si attendono ulteriori novità e soprattutto certezze delle condizioni della prossima rottamazione quinquies.


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FONTE: Fisco e tasse

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