I vincoli di finanza pubblica solo il primo parametro cui sono ancorate le scelte del Governo sulla nuova rottamazione.
Già nei mesi scorsi si era parlato di escludere i rottamatori seriali e si era anche discusso di come rendere la misura più appetibile rispetto alle precedenti edizioni.
Tra le ultime ipotesi formulate dai tecnici c’è quella di limitare l’accesso ad un periodo di rateizzazione lungo fino a 9 anni ossia 108 rate complessive. 
e ai contribuenti che abbiano ricevuto i cosiddetti “avvisi bonari”. 
In sostanza la rottamazione sarebbe riservata solo a chi ha dichiarato quanto dovuto al fisco o all’Inps, ma poi non è riuscito a versare oppure ha commesso errori di versamento. 
In questo modo si vuole ancorare la misura a situazioni di concreta difficoltà del contribuente.
L’ipotesi allo studio è quella di poter sanare le posizioni per cui il Fisco ha inviato un avviso bonario:
Si sta ancora valutando di escludere la maxi rata iniziale escludendo dalla definizione agevolata i tributi locali. 
Parrebbe confermata la maggiore tolleranza sulla decadenza.
Nelle edizioni precedenti era sufficiente il mancato pagamento di una rata per essere costretti a scendere dalla rottamazione mentre la nuova edizione dovrebbe prevedere la decadenza dopo almeno due rate non pagate.
Il calendario lungo fino a massimo 108 rate riguarderà i più elevati, mentre per gli altri, l’arco temporale sarà più ristretto, e modulato sull’entità del debito. 
Una ulteriore ipotesi molto probabile è il pagamento di una rata minima di 100 euro.
Nelle bozze ancora al vaglio dei tecnici, la nuova sanatoria prevede una rata minima per i pagamenti che consentirà piani flessibili. 
Si vogliono evitare i micro pagamenti, evidentemente svantaggiosi nel rapporto fra i costi amministrativi di gestione delle pratiche e i benefici prodotti dall’incasso. 
Per i debiti fino a 5.000 euro il calendario sarà più ridotto, uguale al multiplo della soglia. 
Si attende il prossimo Cdm per bozza del provvedimento ancora in discussione interna al Governo ed ai tecnici del Fisco.
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FONTE: Fisco e tasse