Negli ultimi anni, il regime forfettario è diventato la scelta più popolare tra freelance, professionisti e piccoli imprenditori. Il motivo è semplice: offre una tassazione agevolata e una gestione semplificata rispetto ai regimi ordinari.
Ma la domanda più comune resta sempre la stessa: “quanto si paga davvero di tasse nel forfettario?”
Vediamolo in modo chiaro e aggiornato al 2025.
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato introdotto per semplificare la vita a chi ha una partita IVA individuale e ricavi contenuti.
È riservato a chi non supera determinati limiti di fatturato annuo, fissati oggi a:
Oltre a soglie e limiti, il vantaggio principale è nella tassazione ridotta e nella semplificazione contabile: niente IVA, niente studi di settore, niente ritenute d’acconto.
Il reddito imponibile nel forfettario non è il fatturato, ma una quota calcolata con un coefficiente di redditività, che varia in base all’attività svolta.
Ecco alcuni esempi:
| Categoria | Codice ATECO | Coefficiente di redditività |
|---|---|---|
| Professionisti (es. consulenti, grafici, formatori) | 70.22.09, 74.10.21 | 78% |
| Commercio al dettaglio | 47.xxx | 40% |
| Ristorazione e bar | 56.xxx | 40% |
| Artigiani e servizi alla persona | 96.xxx | 67% |
Una volta determinato il reddito imponibile, su questo si applica l’imposta sostitutiva, che prende il posto di IRPEF, addizionali e IRAP.
Le aliquote sono due:
Oltre all’imposta sostitutiva, chi opera in forfettario deve versare i contributi previdenziali, che variano in base al tipo di attività:
Alcune casse professionali (avvocati, ingegneri, medici, ecc.) prevedono regole e aliquote proprie.
Supponiamo un consulente che nel 2025 fattura 40.000 €.
Totale tasse e contributi: circa 9.700 €, pari al 24% del fatturato.
Il regime forfettario non conviene sempre. Può diventare meno vantaggioso quando:
Il regime forfettario resta una delle soluzioni fiscali più convenienti per chi avvia o gestisce una piccola attività in autonomia.
Capire quanto si paga di tasse richiede però di valutare caso per caso: tipo di attività, redditività, contributi previdenziali e benefici accessori.
Per chi apre oggi la partita IVA, è fondamentale affidarsi a un commercialista specializzato: un piccolo investimento che può tradursi in un grande risparmio.
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