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24 Jun
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Unioncamere ha smentito la perentorietà della scadenza del 30 giugno 2025 per la comunicazione della PEC per gli amministratori già in carica al 1° gennaio 2025.Con comunicati diffusi alle Camere di Commercio (ad esempio, la nota interna del 2 aprile 2025 di Unioncamere, e comunicazioni da parte di singole CCIAA come Padova e Napoli), viene chiarito che non è previsto alcun termine per la comunicazione della PEC per gli amministratori già in carica, se non in caso di:

  • nuove nomine di amministratori a partire dal 1° gennaio 2025.
  •    rinnovi o conferme di cariche.
  •    nomina di liquidatori.

In queste specifiche circostanze (nuove nomine, rinnovi, ecc.), la comunicazione della PEC deve avvenire contestualmente all'aggiornamento delle cariche sociali nel Registro delle Imprese.

Per quanto riguarda la distinzione tra PEC personale dell'amministratore e PEC della società, la posizione di Unioncamere e delle Camere di Commercio ribadisce che la normativa incentiva l'uso di una casella individuale, ma alcune interpretazioni potrebbero consentire (se accettato dal sistema camerale) l'indicazione della PEC della società. Tuttavia, la tendenza è verso la PEC individuale.
In sintesi, nonostante le prime indicazioni e la percezione diffusa di una scadenza perentoria al 30 giugno 2025, le più recenti comunicazioni di Unioncamere e delle Camere di Commercio indicano che tale scadenza non è applicabile agli amministratori già in carica al 1° gennaio 2025 che non abbiano subito variazioni di carica. L'obbligo di comunicazione scatta in occasione di nuove nomine, rinnovi o nomine di liquidatori.

PEC Amministratori società: cosa succede ora?

Nonostante la nuova apertura di Unioncamere, il 30 giugno 2025 rimane una data cruciale.
È fondamentale che le aziende si adoperino per comunicare la PEC dei propri amministratori, anche se ora con modalità meno stringenti rispetto a quanto inizialmente previsto.

La situazione richiede un'attenta valutazione da parte delle imprese e dei professionisti del settore, che dovranno interpretare le nuove direttive e assicurarsi di essere in regola per evitare possibili sanzioni o complicazioni future.
Resta da capire se e come il Mimit interverrà su questa inattesa deviazione da quanto stabilito.
 La vicenda evidenzia ancora una volta la necessità di chiarezza e stabilità nelle direttive amministrative, soprattutto quando si tratta di scadenze perentorie e adempimenti obbligatori per il mondo delle imprese e dei professionisti che ne curano gli adempimenti.



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FONTE: Fisco e tasse








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