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10 Dec
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Dal 1° gennaio 2026 entrerà ufficialmente in vigore l’obbligo di rilevazione integrata dei corrispettivi tramite i sistemi di pagamento elettronico (POS). Si tratta di una delle innovazioni più rilevanti degli ultimi anni nel campo della digitalizzazione fiscale, finalizzata a creare un collegamento diretto e automatico tra gli incassi effettuati tramite POS e il sistema dei corrispettivi telematici.

L’obiettivo dichiarato è quello di semplificare gli adempimenti, rafforzare il contrasto all’evasione fiscale e offrire allo stesso tempo strumenti più evoluti e integrati agli operatori. Tuttavia, la norma introduce anche una serie di scadenze, eccezioni e regole operative che meritano un approfondimento accurato, soprattutto perché non tutti i soggetti saranno obbligati alla nuova modalità e perché il servizio tecnico non è ancora stato reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate.

In questo articolo analizziamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo obbligo, quali categorie sono coinvolte, come funzionerà la registrazione dell’abbinamento tra POS e registratore telematico, e quali sono i passaggi da rispettare per essere conformi alla normativa.

Perché nasce la rilevazione integrata POS–corrispettivi

Negli ultimi anni si è assistito a una progressiva spinta verso la digitalizzazione dei processi fiscali. Dopo l’obbligo di fatturazione elettronica e l’introduzione dei corrispettivi telematici, la rilevazione integrata rappresenta il tassello successivo in un percorso più ampio che mira a:

Ridurre gli adempimenti manuali

Con l’integrazione tra POS e registratore telematico, il sistema sarà in grado di rilevare automaticamente gli incassi derivanti da pagamenti elettronici e di associarli ai corrispettivi giornalieri, evitando errori di compilazione e riducendo le possibilità di omissioni.

Migliorare la trasparenza fiscale

L’abbinamento automatico tra transazione elettronica e scontrino telematico permette di ridurre le discrepanze tra incassi e dichiarazioni fiscali, rendendo più efficaci i controlli e limitando fenomeni di evasione.

Favorire l’adozione dei pagamenti digitali

La norma completa il quadro delle politiche incentivanti introdotte negli ultimi anni, come il credito d’imposta sulle commissioni POS, spingendo sempre più imprese a integrare sistemi di pagamento evoluti nei propri processi operativi.

Chi è obbligato e chi è escluso dal nuovo adempimento

La regola generale prevede che tutti i soggetti obbligati ai corrispettivi telematici debbano procedere all'abbinamento tra POS e registratore.Tuttavia, esistono importanti esclusioni, che mantengono una certa flessibilità in categorie particolari.

Soggetti esonerati dall’obbligo di riceverà o scontrino

Chi, per norma, è escluso dall’obbligo di emissione di scontrini o ricevute fiscali, non deve effettuare la registrazione dell’abbinamento. Si tratta, ad esempio:

  • di alcune attività agricole,
  • di specifiche prestazioni sanitarie con obbligo di invio al Sistema Tessera Sanitaria,
  • di soggetti che operano in settori espressamente esonerati.

Per questi operatori, il collegamento POS-corrispettivi resta facoltativo.

Chi emette scontrini manuali

Sono esclusi anche i soggetti che, pur emettendo documenti commerciali, lo fanno ancora in modalità manuale (ad esempio tramite bollettario), a condizione che la normativa ne consenta l’utilizzo.In questo caso non è richiesto alcun abbinamento, proprio perché non vi è un registratore telematico con cui dialogare.

Tutti gli altri operatori

Per il resto degli operatori (commercianti, artigiani, ristoratori, professionisti con incassi al dettaglio, ecc.), l’obbligo è pienamente operativo e richiede un adeguamento tempestivo.

 Come funziona l’abbinamento tra POS e registratore telematico

Il nuovo sistema richiede che ogni strumento di pagamento elettronico sia associato ufficialmente a un registratore telematico (RT) o a un server RT, in modo da permettere la comunicazione automatica delle operazioni.L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione una piattaforma dedicata per effettuare la registrazione, ma al momento la data di rilascio del servizio non è ancora stata definita.

L’obiettivo tecnico dell’abbinamento

Il processo di abbinamento consente di:

  • identificare univocamente lo strumento POS,
  • collegarlo al RT utilizzato per i corrispettivi,
  • attivare il flusso di comunicazione automatica dei pagamenti al momento dell’incasso.

Ogni volta che il POS viene utilizzato, l’informazione relativa al pagamento sarà associata allo scontrino telematico corrispondente, semplificando la registrazione dei corrispettivi giornalieri.

Le scadenze: cosa cambia prima e dopo l’attivazione del servizio

La norma prevede un doppio regime temporale, uno transitorio e uno a regime, legati alla data in cui l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile la piattaforma tecnica.

Regime transitorio: 45 giorni per la prima registrazione

Nel periodo immediatamente successivo alla pubblicazione del servizio, gli operatori avranno 45 giorni di tempo per effettuare la registrazione del proprio POS. Questa fase è particolarmente importante, perché rappresenta il periodo in cui la maggior parte degli esercenti dovrà completare la procedura per non incorrere in irregolarità.

Regime ordinario: dal 6° giorno del secondo mese

Una volta terminata la fase transitoria, entreranno in vigore le scadenze a regime.Ogni nuova registrazione, o qualsiasi variazione (ad esempio cambio gestore POS, sostituzione dell’apparecchio, installazione di un nuovo RT), dovrà essere effettuata:

  • a partire dal 6° giorno del secondo mese successivo alla data in cui lo strumento di pagamento elettronico è stato reso disponibile,
  • e comunque entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese.

Esempio pratico

Se un nuovo POS diventa operativo il 10 marzo, allora:

  • si potrà registrarlo dal 6 maggio,
  • e si dovrà completare la registrazione entro 31 maggio (ultimo giorno lavorativo del mese).

Cosa devono fare subito gli operatori: una check-list pratica

In attesa che il servizio venga attivato, è utile prepararsi in anticipo per evitare ritardi o omissioni. Ecco una check-list operativa.

Verificare la tipologia di POS in uso

Gli operatori devono controllare che il proprio POS sia compatibile con i nuovi standard e che sia possibile identificarlo in modo univoco per la registrazione.

Contattare il fornitore del POS

I gestori dei POS (banche, istituti di pagamento, operatori fintech) dovranno fornire agli esercenti i dati necessari per l’abbinamento.Conviene quindi anticipare la richiesta di informazioni.

Verificare il registratore telematico

Il registratore o il server RT deve essere aggiornato all’ultima versione del firmware e abilitato a dialogare con il sistema integrato.

Prepararsi alle scadenze

Pur non conoscendo ancora la data di rilascio della piattaforma, è utile:

  • predisporre la documentazione dei dispositivi,
  • identificare chi in azienda seguirà l’adempimento,
  • definire un calendario interno per il monitoraggio.

Conclusioni: un passo avanti verso la completa digitalizzazione fiscale

L’obbligo di rilevazione integrata tra corrispettivi e pagamenti elettronici rappresenta un passaggio importante nel percorso di modernizzazione del sistema fiscale italiano.

A partire dal 1° gennaio 2026, imprese e professionisti dovranno adeguarsi a un nuovo modo di registrare gli incassi, più automatizzato e trasparente. L’adempimento non sarà privo di complessità, soprattutto nella fase iniziale, ma i benefici sul lungo periodo – in termini di semplificazione, precisione e sicurezza – appaiono rilevanti.In attesa che l’Agenzia delle Entrate definisca ufficialmente le modalità operative e renda disponibile la piattaforma di registrazione, è consigliabile prepararsi per tempo, verificare la conformità dei dispositivi in uso e informarsi sui passaggi richiesti.Il 2026 segnerà quindi una nuova fase per la gestione dei corrispettivi: più innovativa, più integrata e decisamente più digitale.

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