Sì, per aprire un sito di e-commerce devi necessariamente essere titolare di Partita IVA.
La Partita IVA è obbligatoria se svolgi un’operazione abituale e professionale.
Il solo fatto che l’e-commerce sia online h24 e raggiungibile dagli utenti in qualunque momento lo rende un’attività abituale per sua stessa natura.
L’aspetto legato ai 5.000€ come limite di incassi al di sotto del quale non è obbligatoria la Partita IVA è un falso mito: per svolgere un’attività commerciale devi avere la Partita IVA indipendentemente dai tuoi incassi.
Se vuoi essere in regola evitando multe e sanzioni, devi aprire la partita IVA per vendere in modo costante e non occasionale, anche su Amazon, eBay o Vinted.
A conferma di quanto detto si pone la Direttiva DAC 7 della Comunità europea in materia di trasparenza fiscale che si applicano a tutti gli operatori di piattaforme digitali. Questo documento impone alle piattaforme di vendita online/marketplace di comunicare annualmente all’Agenzia delle entrate dei relativi paesi i dati dei venditori che hanno effettuato più di 30 vendite in un anno oppure che hanno raggiunto un incasso superiore ai 2000 euro.
Non è ancora chiaro se e come l’Agenzia delle Entrate italiana sta usando i dati ricevuti dalle piattaforme come Vinted o eBay, ma sembra siano già scattati i primi controlli per contrastare l’evasione fiscale e rintracciando i venditori abituali che pensano di non essere tali solo perché non hanno un proprio sito web o non superano i 5000 euro l’anno di incasso.
Quando una vendita online è considerata “occasionale” e quindi esente da partita IVA?
Se vuoi vendere online senza partita IVA devi abbandonare l’idea di aprire un tuo sito web dedicato alla vendita o commerciare in qualsiasi altra forma in modo regolare e ripetuto.
Qualche esempio di vendita occasionale che è esente da obblighi fiscali: proporre un paio di pattini usati su eBay o vendere di tanto in tanto abiti su Vinted. Oppure vendere saltuariamente qualche prodotto di artigianato.
Al contrario di quello che ancora si sente dire il tetto massimo dei 5000 euro annui, non rileva in alcun modo per determinare l’obbligo o meno della partita IVA.
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