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03 Dec
03Dec

La detrazione delle spese sanitarie rappresenta una delle agevolazioni fiscali più utilizzate dai contribuenti italiani in sede di dichiarazione dei redditi. Tuttavia, nonostante l’apparente semplicità della norma, non sono rari i dubbi legati a situazioni particolari, come ad esempio l’ipotesi in cui le spese siano sostenute da un familiare diverso dal soggetto a cui sono intestati i documenti di spesa.Una domanda ricorrente riguarda proprio questo tema: è possibile portare in detrazione le spese mediche e farmaceutiche intestate ai genitori ma pagate dal figlio?
La risposta, confermata anche dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione a interpello n. 484/2020, è : la detrazione spetta al soggetto cui è intestato il documento, indipendentemente dall’effettivo autore del pagamento.

Di seguito analizziamo nel dettaglio il quadro normativo, le eccezioni, le modalità operative e le prassi consigliate per una corretta gestione fiscale di queste situazioni.

Quadro Normativo: cosa prevede la legge

L’art. 15 del TUIR disciplina la detrazione delle spese sanitarie, prevedendo che il contribuente possa portare in detrazione:

  • il 19% delle spese sostenute per prestazioni mediche, acquisto di medicinali e dispositivi medici,
  • sulla parte eccedente la franchigia di 129,11 euro,
  • purché le stesse siano documentate e sostenute con strumenti tracciabili (salvo alcune eccezioni).

Le spese sono detraibili anche se riferite ai familiari fiscalmente a carico del contribuente. Tuttavia, ciò non esclude la possibilità che le fatture siano intestate al contribuente stesso, alla moglie o al marito, anche se non fiscalmente a carico, ma pagate da un soggetto terzo.

Il principio fondamentale: conta l’intestatario del documento, non chi paga

Il punto centrale chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 484/2020 è il seguente:

La detrazione delle spese sanitarie spetta al soggetto al quale le spese risultano intestate, non a colui che effettua materialmente il pagamento.

Questo significa che, nel caso in cui il figlio sostenga il pagamento con la propria carta di credito, ma la fattura sia intestata al padre o alla madre, la detrazione spetta comunque al genitore.L’Agenzia delle Entrate ha specificato che:

  • il pagamento tramite carta di credito è valido ai fini della tracciabilità anche se intestata a un soggetto diverso dal beneficiario della detrazione;
  • l’aspetto relativo a chi effettua materialmente il pagamento non è rilevante fiscalmente, rientrando nei rapporti privati tra le parti.

Di conseguenza, ciò che rileva ai fini della detrazione è esclusivamente:

  1. la corretta intestazione della fattura o scontrino parlante;
  2. la tracciabilità del pagamento, ove prevista dalla normativa.

Quando la tracciabilità è obbligatoria e quando no

Dal 1° gennaio 2020, la normativa prevede che le spese sanitarie siano detraibili solo se pagate con mezzi tracciabili, ad eccezione di alcune tipologie:

Spese per cui la tracciabilità NON è richiesta

La detrazione compete anche se pagate in contanti per:

  • acquisto di medicinali (scontrino parlante);
  • acquisto di dispositivi medici;
  • prestazioni rese da strutture pubbliche;
  • prestazioni rese da strutture private accreditate al SSN.

Spese per cui la tracciabilità È obbligatoria

La tracciabilità è invece richiesta per:

  • visite specialistiche presso strutture private non accreditate;
  • analisi e prestazioni diagnostiche presso centri privati;
  • sedute odontoiatriche presso professionisti privati;
  • interventi, trattamenti estetici o fisioterapici in centri privati non convenzionati.

In questi casi, il pagamento deve avvenire tramite:

  • bonifico;
  • carta di credito o debito;
  • bancomat;
  • assegno;
  • mezzi di pagamento digitali (app, POS mobile, ecc.).

 Il caso specifico: spese sanitarie dei genitori pagate dal figlio

Vediamo ora come si applicano le regole al caso concreto.

Intestazione della fattura

Le fatture o ricevute devono essere intestate al genitore che intende portare in detrazione la spesa.

Pagamento effettuato dal figlio

Il figlio può pagare:

  • con la propria carta di credito,
  • con il proprio bancomat,
  • tramite bonifico dal proprio conto.

Il pagamento rimane valido anche se lo strumento non è intestato al beneficiario della detrazione.

Requisito della tracciabilità

Se la spesa rientra tra quelle per cui la tracciabilità è obbligatoria, è sufficiente conservare:

  • la ricevuta del POS;
  • l’estratto conto del figlio;
  • la fattura intestata al genitore.

Non è richiesta la coincidenza tra intestatario della carta e beneficiario della detrazione.

Perché è ammesso il pagamento da parte di terzi? La logica fiscale

La ragione della posizione dell’Agenzia delle Entrate risiede nel fatto che:

  • la detrazione sanitaria è collegata alla spesa sostenuta per la propria salute o dei familiari a carico, non al rapporto giuridico con il mezzo di pagamento;
  • l’autore materiale del pagamento non incide sull’entità del beneficio fiscale, né sulla natura della spesa.

La finalità della norma è quindi quella di agevolare la tutela della salute, evitando che questioni meramente tecniche impediscano al contribuente di usufruire della detrazione.

Documentazione da conservare

Per evitare contestazioni, è opportuno conservare:

  • fattura o scontrino parlante intestato al genitore;
  • prova del pagamento tracciabile (se richiesto), che può essere anche intestata al figlio;
  • eventuale dichiarazione sostitutiva del figlio che attesti il pagamento nell’interesse del genitore (facoltativa, ma utile in caso di controlli).

In caso di precompilata, il sistema dell’Agenzia potrebbe già acquisire la spesa, ma potrebbe essere necessario integrare o correggere il dato in caso di anomalie.

Esempi pratici

Esempio 1 – Visita specialistica in struttura privata

  • Fattura intestata alla madre
  • Pagamento effettuato dal figlio con la propria carta
    ✔ La detrazione spetta alla madre
    ✔ Vale come pagamento tracciabile

Esempio 2 – Acquisto di farmaci in farmacia

  • Scontrino parlante intestato al padre
  • Pagamento in contanti
    ✔ La detrazione spetta al padre
    ✔ Nessun obbligo di tracciabilità

Esempio 3 – Fisioterapia in centro privato non accreditato

  • Fattura intestata al genitore
  • Pagamento contanti dal figlio
    ✘ La spesa NON è detraibile
    ✘ La tracciabilità è obbligatoria

Spese sostenute per familiari NON a carico

Nel caso in cui il genitore non sia fiscalmente a carico del figlio, ma la fattura sia intestata al genitore e pagata dal figlio, la detrazione:

  • spetta sempre al genitore (non al figlio),
  • rimane valida, purché tracciabile quando previsto.

Il figlio non potrà mai detrarre una spesa sanitaria intestata a un familiare non a carico, anche se materialmente sostenuta da lui.

Indicazioni operative per i contribuenti

Per gestire correttamente queste situazioni, è opportuno:

  1. Fare sempre intestare le fatture alla persona che intende detrarre la spesa.
  2. Utilizzare strumenti tracciabili quando richiesto, anche tramite carte di soggetti diversi.
  3. Conservare documentazione completa per eventuali controlli.
  4. Verificare che i dati siano correttamente riportati nel 730 precompilato: a volte la presenza di un pagamento tracciabile intestato a un terzo può generare incongruenze.
  5. In caso di dubbi, richiedere assistenza professionale, soprattutto quando vi sono spese elevate o numerose.

In sintesi, le spese sanitarie intestate ai genitori sono pienamente detraibili, anche se il pagamento è effettuato dal figlio, purché siano rispettate le regole di intestazione del documento e, ove previsto, della tracciabilità del pagamento.Il principio cardine confermato dall’Agenzia delle Entrate è chiaro:
ciò che rileva è l’intestatario della fattura, non chi materialmente effettua il pagamento.

Questa interpretazione offre flessibilità alle famiglie nella gestione delle spese sanitarie e consente ai contribuenti di non perdere opportunità di detrazione per motivi puramente formali.Per ogni dubbio, è consigliabile affidarsi a un professionista, così da garantire una corretta compilazione della dichiarazione dei redditi e un pieno utilizzo dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente.

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