La detrazione delle spese sanitarie rappresenta una delle agevolazioni fiscali più utilizzate dai contribuenti italiani in sede di dichiarazione dei redditi. Tuttavia, nonostante l’apparente semplicità della norma, non sono rari i dubbi legati a situazioni particolari, come ad esempio l’ipotesi in cui le spese siano sostenute da un familiare diverso dal soggetto a cui sono intestati i documenti di spesa.Una domanda ricorrente riguarda proprio questo tema: è possibile portare in detrazione le spese mediche e farmaceutiche intestate ai genitori ma pagate dal figlio?
La risposta, confermata anche dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione a interpello n. 484/2020, è sì: la detrazione spetta al soggetto cui è intestato il documento, indipendentemente dall’effettivo autore del pagamento.
Di seguito analizziamo nel dettaglio il quadro normativo, le eccezioni, le modalità operative e le prassi consigliate per una corretta gestione fiscale di queste situazioni.
L’art. 15 del TUIR disciplina la detrazione delle spese sanitarie, prevedendo che il contribuente possa portare in detrazione:
Le spese sono detraibili anche se riferite ai familiari fiscalmente a carico del contribuente. Tuttavia, ciò non esclude la possibilità che le fatture siano intestate al contribuente stesso, alla moglie o al marito, anche se non fiscalmente a carico, ma pagate da un soggetto terzo.
Il punto centrale chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 484/2020 è il seguente:
La detrazione delle spese sanitarie spetta al soggetto al quale le spese risultano intestate, non a colui che effettua materialmente il pagamento.
Questo significa che, nel caso in cui il figlio sostenga il pagamento con la propria carta di credito, ma la fattura sia intestata al padre o alla madre, la detrazione spetta comunque al genitore.L’Agenzia delle Entrate ha specificato che:
Di conseguenza, ciò che rileva ai fini della detrazione è esclusivamente:
Dal 1° gennaio 2020, la normativa prevede che le spese sanitarie siano detraibili solo se pagate con mezzi tracciabili, ad eccezione di alcune tipologie:
La detrazione compete anche se pagate in contanti per:
La tracciabilità è invece richiesta per:
In questi casi, il pagamento deve avvenire tramite:
Vediamo ora come si applicano le regole al caso concreto.
Le fatture o ricevute devono essere intestate al genitore che intende portare in detrazione la spesa.
Il figlio può pagare:
Il pagamento rimane valido anche se lo strumento non è intestato al beneficiario della detrazione.
Se la spesa rientra tra quelle per cui la tracciabilità è obbligatoria, è sufficiente conservare:
Non è richiesta la coincidenza tra intestatario della carta e beneficiario della detrazione.
La ragione della posizione dell’Agenzia delle Entrate risiede nel fatto che:
La finalità della norma è quindi quella di agevolare la tutela della salute, evitando che questioni meramente tecniche impediscano al contribuente di usufruire della detrazione.
Per evitare contestazioni, è opportuno conservare:
In caso di precompilata, il sistema dell’Agenzia potrebbe già acquisire la spesa, ma potrebbe essere necessario integrare o correggere il dato in caso di anomalie.
Nel caso in cui il genitore non sia fiscalmente a carico del figlio, ma la fattura sia intestata al genitore e pagata dal figlio, la detrazione:
Il figlio non potrà mai detrarre una spesa sanitaria intestata a un familiare non a carico, anche se materialmente sostenuta da lui.
Per gestire correttamente queste situazioni, è opportuno:
In sintesi, le spese sanitarie intestate ai genitori sono pienamente detraibili, anche se il pagamento è effettuato dal figlio, purché siano rispettate le regole di intestazione del documento e, ove previsto, della tracciabilità del pagamento.Il principio cardine confermato dall’Agenzia delle Entrate è chiaro:
ciò che rileva è l’intestatario della fattura, non chi materialmente effettua il pagamento.
Questa interpretazione offre flessibilità alle famiglie nella gestione delle spese sanitarie e consente ai contribuenti di non perdere opportunità di detrazione per motivi puramente formali.Per ogni dubbio, è consigliabile affidarsi a un professionista, così da garantire una corretta compilazione della dichiarazione dei redditi e un pieno utilizzo dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente.