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14 Nov
14Nov

Negli ultimi anni il regime forfettario è diventato uno degli strumenti fiscali più rilevanti per favorire l’avvio e lo sviluppo delle micro-imprese italiane. La sua struttura semplificata, unita ad agevolazioni di natura fiscale e contributiva, rappresenta una leva strategica per migliorare la sostenibilità economica delle attività di piccole dimensioni. In un contesto in cui la pressione fiscale e l’onerosità degli adempimenti amministrativi possono costituire un ostacolo, il regime forfettario consente a moltissimi professionisti e imprenditori di contenere i costi e pianificare meglio la propria gestione finanziaria. L’obiettivo di questo articolo è illustrare, attraverso un linguaggio tecnico e professionale, le modalità con cui una micro-impresa può ridurre la tassazione adottando il regime forfettario. Verrà presentato un caso pratico, basato su un’attività economica tipo, per mostrare nel dettaglio i benefici fiscali e contributivi ottenibili, nonché gli aspetti operativi necessari per sfruttare appieno le opportunità offerte dal regime agevolato.

 Il regime forfettario: caratteristiche generali e presupposti di applicazione

Il regime forfettario, disciplinato dalla Legge 190/2014 e successive modifiche, è un regime fiscale agevolato destinato alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni che rispettano determinati requisiti di accesso. È particolarmente indicato per micro-imprese e lavoratori autonomi con volumi d’affari contenuti e costi di struttura limitati.

Requisito principale: limite dei ricavi/compensi

Il requisito fondamentale per accedere al regime è non superare la soglia di 85.000 euro annui di ricavi o compensi. Tale limite deve essere verificato in base al principio di cassa e confrontato con la sommatoria dei ricavi complessivamente percepiti nell’anno precedente.

Ulteriori condizioni

Tra gli altri requisiti rilevanti si richiamano:

  • non partecipazione a società di persone o S.r.l. con attività riconducibili alla propria;
  • non aver sostenuto spese per lavoro accessorio, dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 euro;
  • non aver percepito redditi di lavoro dipendente eccedenti 30.000 euro, salvo cessazione del rapporto.

Vantaggi fiscali e contributivi

I benefici principali consistono in:

  • aliquota agevolata del 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni in caso di start-up);
  • determinazione del reddito imponibile tramite coefficiente di redditività e non sulla base dei costi reali;
  • esenzione IVA e non applicazione degli obblighi tipici del regime ordinario (dichiarazioni, liquidazioni, versamenti periodici);
  • semplificazione degli adempimenti contabili.

Questi elementi concorrono a rendere il regime forfettario particolarmente vantaggioso per micro-imprese con margini ridotti o con limitata incidenza dei costi.

 Il caso della micro-impresa “Alfa Services”: inquadramento dell’attività

Per illustrare concretamente l’impatto del regime forfettario sulla pressione fiscale, si consideri la micro-impresa ipotetica Alfa Services, operante nel settore dei servizi informatici (codice ATECO 62.01.00 – Produzione di software non connesso all’edizione). L’attività è gestita da un unico titolare senza dipendenti.

Dati economici dell’impresa

Nel corso dell’anno precedente, Alfa Services ha registrato:

  • Ricavi percepiti: € 52.000
  • Costi sostenuti (stimati, non rilevanti ai fini forfettario): € 14.000
  • Contributi previdenziali INPS gestione separata dovuti: 26,07% sul reddito imponibile

Ai fini del regime forfettario, per il codice ATECO 62.01.00 il coefficiente di redditività è pari al 67%.

Inquadramento fiscale precedente

Prima dell’ingresso nel regime forfettario, l’impresa era soggetta al regime semplificato. La tassazione complessiva derivava da:

  • IRPEF con scaglioni progressivi;
  • Addizionali regionale e comunale;
  • IVA con obblighi periodici;
  • Necessità di tenuta della contabilità semplificata.

Come vedremo, il passaggio al regime forfettario ha permesso ad Alfa Services di ridurre sensibilmente la tassazione complessiva e semplificare in maniera rilevante la gestione amministrativa.

Determinazione del reddito nel regime ordinario e confronto con il regime forfettario

Per comprendere in modo preciso il risparmio ottenuto, simuliamo la tassazione dell’impresa nel regime ordinario e confrontiamola con quella risultante dal regime forfettario.


Calcolo del reddito imponibile nel regime ordinario

Nel regime ordinario semplificato, il reddito viene calcolato come differenza tra ricavi e costi deducibili:Ricavi percepiti: € 52.000

Costi deducibili: € 14.000

Reddito imponibile: € 38.000Tale reddito sarebbe assoggettato a IRPEF secondo gli scaglioni:

  • 23% fino a € 28.000
  • 35% da € 28.000 a € 50.000

Calcoliamo l’imposta:

  • 23% su € 28.000 = € 6.440
  • 35% su € 10.000 = € 3.500
    Totale IRPEF: € 9.940

A questa si aggiungono le addizionali:

  • Addizionale regionale stimata: € 1.000
  • Addizionale comunale stimata: € 350

Totale addizionali: € 1.350 

Imposta complessiva: € 11.290

Calcolo del reddito imponibile nel regime forfettario

Nel regime forfettario, il reddito imponibile non si calcola sulla base dei costi effettivi, ma attraverso il coefficiente di redditività.Ricavi percepiti: € 52.000

Coefficiente redditività (67%):Reddito imponibile = € 34.840È poi possibile dedurre i contributi previdenziali obbligatori. Supponiamo che il titolare versi € 9.080 di contributi (calcolati al 26,07% sul reddito imponibile dell’anno precedente).Reddito imponibile fiscale = € 34.840 – € 9.080 = € 25.760

Tassazione forfettaria

Aliquota ordinaria: 15%Imposta sostitutiva = 15% di € 25.760 = € 3.864Si noti che:

  • non si applicano addizionali;
  • non si applica IVA;
  • non si applicano altre imposte dirette.

Analisi del risparmio fiscale complessivo

A questo punto, confrontiamo i due scenari.

VoceRegime OrdinarioRegime Forfettario
IRPEF / Imposta sostitutiva€ 9.940€ 3.864
Addizionali€ 1.350€ 0
IVA e adempimentiElevatiNessuno
Totale imposte€ 11.290€ 3.864

Risparmio fiscale netto:

€ 11.290 – € 3.864 = € 7.426Si tratta di una riduzione della pressione fiscale superiore al 65%.

Per una micro-impresa, questo impatto può essere decisivo per sostenibilità, investimenti e crescita.

Ulteriori benefici non strettamente fiscali

Oltre alla riduzione del carico tributario, il passaggio al regime forfettario ha comportato per Alfa Services anche vantaggi gestionali:

Semplificazione contabile

Il regime prevede:

  • nessun obbligo di registrazione delle fatture di acquisto e vendita;
  • nessun libro giornale o registro IVA;
  • maggior facilità nella gestione amministrativa.

Eliminazione degli adempimenti IVA

Non essendo soggetta a IVA, la micro-impresa:

  • non deve versare IVA periodica;
  • non deve presentare LIPE trimestrali;
  • non è soggetta allo split payment o reverse charge (salvo casi specifici).

Più facile pianificazione finanziaria

La prevedibilità dell’imposta sostitutiva è un vantaggio significativo:

  • la base imponibile è semplice da calcolare;
  • l’aliquota non varia in base al reddito;
  • il titolare può stimare con precisione anticipo e saldo.

 Considerazioni critiche e limiti del regime

Sebbene vantaggioso, il regime forfettario non è privo di criticità.

Inidoneo per attività con elevati costi di gestione

Dato che i costi non sono deducibili, attività con alto fabbisogno di beni strumentali o con molte spese possono avere un reddito imponibile eccessivamente elevato.

Assenza di detrazioni IRPEF

Non è possibile applicare detrazioni tipiche del regime ordinario, quali:

  • detrazioni per familiari a carico;
  • detrazioni per spese mediche;
  • detrazioni per mutuo abitazione principale;
  • bonus edilizi.

Contributi previdenziali invariati

In molti casi i contributi rappresentano la parte più onerosa del prelievo complessivo. Il regime non modifica l’obbligo contributivo.

Problemi nei rapporti con clienti aziendali

Alcuni committenti strutturati possono preferire collaborazioni con possessori di partita IVA ordinaria per motivi amministrativi, anche se si tratta di casistiche poco frequenti.

Pianificazione e consulenza: elementi determinanti per il successo del passaggio

Il caso di Alfa Services mostra come il regime forfettario possa ridurre sensibilmente il carico fiscale, ma il risultato dipende da un’adeguata analisi preventiva. La scelta del regime più adatto non può essere effettuata senza una valutazione complessiva dei seguenti elementi:

  • struttura dei costi effettivi dell’impresa;
  • livello dei ricavi attuale e previsto;
  • posizione contributiva e eventuale versamento a gestioni specifiche (Artigiani, Commercianti, Gestione Separata);
  • investimenti programmati;
  • situazione familiare e possibilità di beneficiare di detrazioni ordinarie;
  • valutazioni di carattere economico legate al posizionamento dell’impresa.

Una consulenza professionale è fondamentale per la corretta interpretazione delle norme e per ottimizzare la gestione fiscale dell’impresa.

Conclusione

Il regime forfettario rappresenta un’opportunità concreta e rilevante per le micro-imprese italiane. Il caso esaminato dimostra come una realtà di piccole dimensioni, con ricavi stabili ma costi contenuti, possa beneficiare di un risparmio fiscale superiore al 60% rispetto al regime ordinario, oltre a importanti vantaggi amministrativi e gestionali.Tuttavia, come qualunque strumento di pianificazione fiscale, il regime forfettario deve essere adottato con consapevolezza, previa valutazione delle caratteristiche dell’impresa e dei suoi obiettivi. Non esiste un regime “migliore in assoluto”, ma esistono soluzioni più vantaggiose rispetto al contesto specifico.Per molte micro-imprese, il forfettario costituisce una soluzione efficiente, semplice e conveniente, in grado di sostenere la crescita dell’attività e migliorare la competitività nel mercato.


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