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10 Nov
10Nov

Aprire una nuova attività, che si tratti di una ditta individuale, di una startup o di una professione autonoma, richiede una serie di passaggi burocratici fondamentali.
Tra questi, la scelta del codice ATECO è uno dei più importanti e, allo stesso tempo, uno dei più sottovalutati.Il codice ATECO, infatti, non è solo una formalità amministrativa: determina regime fiscale, contributivo, obblighi previdenziali e accesso ad agevolazioni o bandi. Sceglierlo correttamente può farti risparmiare tempo, denaro e potenziali problemi con l’Agenzia delle Entrate.In questo articolo analizzeremo in modo chiaro ma approfondito cos’è il codice ATECO, come si struttura, perché è così importante e soprattutto come scegliere quello giusto per la tua attività, con esempi pratici e consigli da studio professionale.

Cos’è il codice ATECO

Il codice ATECO è una sequenza alfanumerica utilizzata per classificare le attività economiche ai fini statistici, fiscali e contributivi.

Il termine deriva da Attività Economiche, e la classificazione è redatta dall’ISTAT in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Ogni attività svolta in Italia – dall’artigiano al consulente, dall’e-commerce alla società di servizi – è identificata da uno o più codici ATECO.

Questi codici vengono utilizzati da diversi enti per finalità diverse:

  • Agenzia delle Entrate: per collegare il codice all’inquadramento fiscale (IVA, regime forfettario o ordinario);
  • INPS e INAIL: per determinare il corretto inquadramento previdenziale e assicurativo;
  • Camere di Commercio: per la registrazione e le visure camerali;
  • ISTAT: per scopi statistici e di analisi economica nazionale.

Come è strutturato il codice ATECO

Un codice ATECO è composto da numeri e talvolta lettere, e segue una struttura gerarchica che identifica via via l’attività con maggiore precisione.

Ad esempio:

Codice 62.02.00 – Consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica

Vediamo come si scompone:

  • 62 → sezione “Attività di servizi di informazione e informatica”
  • .02 → sottosezione “Consulenza informatica”
  • .00 → specifica ulteriore

Ogni livello di dettaglio serve a delimitare con precisione il tipo di attività.

Dal 1° aprile 2025 è entrata in vigore la nuova classificazione dei codici ATECO 2025, che ha aggiornato automaticamente i codici delle imprese già esistenti.

Perché è così importante scegliere il codice ATECO corretto

Molti pensano che il codice ATECO serva solo “per aprire la partita IVA”. In realtà, da esso dipendono numerosi aspetti fiscali, contributivi e legali.

Impatto fiscale

Il codice ATECO incide su:

  • Coefficiente di redditività nel regime forfettario (art. 1, commi 54-89, L. 190/2014);
  • Aliquota IVA applicabile a beni e servizi;
  • Detraibilità e deducibilità di determinati costi;
  • Accesso a agevolazioni o crediti d’imposta (spesso riservati a specifici settori ATECO).

Impatto contributivo

Per l’INPS, il codice identifica la gestione di appartenenza:

  • Gestione Commercianti,
  • Gestione Artigiani,
  • Gestione Separata,
  • Altre casse professionali (Inarcassa, ENASARCO, Cassa Forense, ecc.).

Una scelta errata può comportare iscrizione a una gestione sbagliata, con obblighi contributivi non dovuti o, peggio, omissioni sanzionabili.

Impatto statistico e amministrativo

Il codice ATECO viene utilizzato anche:

  • nella visura camerale,
  • nei bandi pubblici e regionali,
  • nella classificazione delle attività per fondi, contributi e bonus.

Molte agevolazioni, infatti, sono destinate a categorie specifiche individuate proprio tramite codici ATECO (ad esempio, i codici ammessi al bonus “Transizione 5.0” o ai contributi per turismo e cultura).

Come scegliere il codice ATECO giusto: la guida passo-passo

La scelta del codice ATECO deve essere ponderata.

Ecco i passaggi da seguire, spiegati con metodo professionale ma semplice.

Passo 1: Analizza con precisione la tua attività

Prima di tutto, definisci che cosa farai realmente:

  • Che prodotti o servizi offrirai?
  • A chi ti rivolgerai (clienti privati, aziende, PA)?
  • Dove opererai (online, sede fisica, entrambi)?

Queste domande sono fondamentali perché la classificazione ATECO dipende dall’attività prevalente.

Nel caso di attività miste (es. vendita online e consulenza), sarà necessario indicare un codice principale e, se del caso, uno o più codici secondari.

Passo 2: Consulta la tabella ufficiale ATECO

L’elenco completo è disponibile sul sito ISTAT (https://www.istat.it/it/archivio/17888).

È importante leggere non solo la descrizione breve ma anche la nota esplicativa, che chiarisce attività incluse ed escluse.

Esempio:

Il codice 62.10.00 – Attività di programmazione informatica  che ora rappresenta la principale classificazione per attività come lo sviluppo di software personalizzato, la realizzazione di applicazioni e la programmazione.

Passo 3: Verifica il collegamento con il regime fiscale

Se prevedi di aprire in regime forfettario, il codice ATECO determina il coefficiente di redditività (da 40 % a 86 %).

Esempio:

  • 62.02.00 (consulente informatico): redditività 67 %
  • 69.20.10 (commercialista): redditività 78 %
  • 47.91.10 (e-commerce): redditività 40 %

Scegliere un codice non coerente con la reale attività può comportare accertamenti fiscali o incompatibilità con il regime forfettario.

Passo 4: Controlla la gestione previdenziale INPS/INAIL

Verifica in quale gestione contributiva rientra il codice scelto.

Ad esempio:

  • Commerciante o e-commerce → Gestione Commercianti;
  • Artigiano → Gestione Artigiani;
  • Professionista senza albo → Gestione Separata.

Ogni gestione comporta contributi minimi o percentuali differenti, per cui una scelta sbagliata può incidere fortemente sui costi.

Passo 5: Considera la possibilità di più codici ATECO

Molte attività moderne sono ibride: un grafico freelance può vendere servizi (design) e prodotti digitali (template).

In questi casi si può:

  • indicare un codice principale (attività prevalente, in base al fatturato o al tempo impiegato);
  • aggiungere codici secondari per le attività complementari.

La prevalenza viene comunicata in sede di dichiarazione d’inizio attività.

Passo 6: Chiedi una consulenza professionale

Infine, la scelta del codice ATECO è un passaggio strategico che merita il supporto di un commercialista.

Un professionista valuta:

  • la coerenza tra attività e codice,
  • il miglior regime fiscale applicabile,
  • le implicazioni INPS, INAIL e camerali,
  • eventuali agevolazioni o incentivi legati al codice scelto.

Errori da evitare nella scelta del codice ATECO

 Scegliere il codice più generico “per stare tranquilli”

Molti optano per codici ampi pensando di essere coperti per qualsiasi attività. In realtà, un codice troppo generico può generare incompatibilità con regimi fiscali o agevolazioni specifiche.

Copiare il codice da un collega

Ogni attività ha peculiarità proprie. Copiare un codice altrui può portare a un’inquadratura non corretta. È sempre necessario verificare la descrizione ufficiale.

Non aggiornare il codice in caso di cambiamento

Se l’attività evolve (es. un consulente che apre anche un e-commerce), è necessario aggiornare il codice ATECO comunicandolo all’Agenzia delle Entrate.

Non farlo può comportare sanzioni o esclusioni da benefici.

Ignorare l’impatto previdenziale

Un codice ATECO può spostare l’attività da Gestione Separata a Commercianti, con contributi fissi anche se il reddito è basso.

Un’analisi preventiva evita costi imprevisti.

Come modificare o aggiornare il codice ATECO

Può capitare di dover aggiungere o cambiare un codice ATECO nel tempo.

Le situazioni tipiche sono:

  • Estensione dell’attività (es. aggiunta di e-commerce);
  • Cambio di attività prevalente;
  • Chiusura di un ramo secondario.

Procedura per ditte individuali e professionisti

  1. Accedere al portale ComUnica (Camera di Commercio) o tramite SPID all’Agenzia delle Entrate;
  2. Compilare la variazione attività indicando il nuovo codice ATECO;
  3. Aggiornare eventuali iscrizioni INPS/INAIL;
  4. Se iscritti in CCIAA, la variazione sarà automaticamente riportata nella visura.

Procedura per società

La variazione va comunicata tramite ComUnica Impresa, che aggiorna contemporaneamente:

  • Agenzia delle Entrate,
  • Registro Imprese,
  • INPS e INAIL.

È buona prassi avvisare anche il consulente fiscale per verificare l’impatto su bilanci e regimi.

Domande frequenti (FAQ)

Posso avere più codici ATECO?

Sì. È possibile avere un codice principale (attività prevalente) e uno o più secondari.

Nella dichiarazione dei redditi si farà riferimento a quello prevalente.

Posso cambiare codice ATECO senza chiudere la partita IVA?

Sì. Si effettua una variazione (non una chiusura), comunicata all’Agenzia delle Entrate o tramite ComUnica.

Cosa succede se scelgo il codice sbagliato?

Rischi fiscali, contributivi e di esclusione da bonus o agevolazioni.

Se te ne accorgi, puoi correggerlo senza sanzioni se agisci tempestivamente.

Dove posso trovare l’elenco aggiornato dei codici ATECO?

Sul sito ufficiale ISTAT o direttamente nel portale Agenzia delle Entrate in fase di apertura partita IVA.

Il codice ATECO influisce sull’INAIL?

Sì, alcuni codici comportano obbligo assicurativo per rischio professionale, altri no. Verifica sempre con il consulente.

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