Aprire un e-commerce non significa solo creare un sito web e vendere online: dietro ogni transazione c’è una rete complessa di obblighi fiscali, contabili e amministrativi che devono essere gestiti con precisione.
Negli ultimi anni, la normativa fiscale in materia di commercio elettronico ha subito numerose evoluzioni, soprattutto con l’introduzione dell’OSS (One Stop Shop) e dei nuovi criteri di tassazione IVA intracomunitaria.Per un imprenditore digitale o un’azienda che si espande nel mercato online, comprendere come gestire IVA, fatturazione elettronica, resi e registrazioni contabili è essenziale per operare in modo regolare e ottimizzare la fiscalità.Questo articolo ti guiderà in modo chiaro ma tecnico tra:
Per e-commerce si intende l’attività di vendita di beni o servizi attraverso canali telematici, come un sito web o una piattaforma marketplace (Amazon, eBay, Shopify, ecc.).Il Codice del Commercio Elettronico (D.Lgs. 70/2003) distingue due tipologie principali:
Questa distinzione è fondamentale, perché determina regole IVA e fiscali differenti.
Nel commercio elettronico indiretto, la vendita si considera effettuata nel momento della consegna del bene al cliente.
Le operazioni seguono quindi le regole del commercio di beni tradizionale, ma con alcune specificità digitali.
Nel commercio elettronico diretto (download o servizi digitali), la prestazione è considerata effettuata nel luogo in cui il cliente è stabilito.
Per questo motivo, dal 2015 l’Unione Europea ha introdotto regole speciali sull’IVA, con il sistema MOSS (Mini One Stop Shop), poi ampliato nel 2021 nel regime OSS.
L’OSS consente alle imprese di dichiarare e versare l’IVA dovuta nei vari Paesi UE in un unico Stato membro (generalmente quello di stabilimento), evitando registrazioni multiple.Esempio:
Un e-commerce italiano che vende corsi online a clienti francesi, tedeschi e spagnoli può versare tutta l’IVA tramite il portale OSS in Italia, indicando i diversi importi dovuti per ciascun Paese.
Il regime OSS è obbligatorio per chi supera la soglia complessiva di 10.000 euro annui di vendite B2C transfrontaliere.
Per le vendite a clienti italiani, l’IVA si applica secondo le aliquote ordinarie (22%, 10%, 5% o 4%) in base al tipo di prodotto o servizio.
Le vendite a soggetti con partita IVA UE sono considerate non imponibili (art. 41 D.L. 331/1993), previa verifica del numero di partita IVA tramite il sistema VIES.
Per clienti extra UE (es. USA, Regno Unito, Svizzera), le vendite sono operazioni di esportazione, esenti da IVA ma soggette a documentazione doganale (fattura + dichiarazione di esportazione).
Nel commercio elettronico indiretto verso privati, la fattura non è obbligatoria, salvo richiesta del cliente entro 12 giorni dall’acquisto.
Tuttavia, è sempre obbligatoria per:
Dal 2022, anche le partite IVA in regime forfettario sono tenute alla fatturazione elettronica (tranne rare eccezioni).Nel caso di e-commerce:
Se non si emette fattura, è necessario rilasciare documento commerciale (ex scontrino fiscale) tramite registratore telematico o piattaforma omologata all’Agenzia delle Entrate.
Se si vende su Amazon, eBay, Etsy o altre piattaforme, la gestione dell’IVA può essere delegata o integrata tramite i loro sistemi interni.
Tuttavia, il venditore resta responsabile della corretta fatturazione e dichiarazione fiscale.
Tutte le vendite devono essere annotate nei registri IVA (corrispettivi, fatture emesse, ecc.) entro i termini di legge.
Per e-commerce con migliaia di microtransazioni giornaliere, è possibile utilizzare registrazioni cumulative giornaliere.
Dal 2020, i corrispettivi devono essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate tramite registratore RT o software certificato.
Tutti gli incassi tramite carta, PayPal o gateway di pagamento devono essere tracciati e riconciliati con il conto corrente aziendale.
La trasparenza delle operazioni è fondamentale per evitare accertamenti IVA o reddituali.
Ideale per chi avvia un e-commerce con volumi contenuti (< 85.000 € annui).
Vantaggi:
Obbligatorio per chi supera la soglia o vuole detrarre l’IVA sugli acquisti.
Richiede:
Oltre al regime OSS per vendite intra-UE, dal 2021 è attivo anche il regime IOSS (Import One Stop Shop), utile per:
Per spedizioni extra UE, occorre predisporre:
Un errore nella documentazione doganale può comportare ritardi, sanzioni e contestazioni IVA.
Gli e-commerce devono adempiere agli obblighi fiscali previsti per qualsiasi impresa, tra cui:
Gestire un e-commerce non significa solo vendere online: significa costruire un’impresa digitale conforme, strutturata e fiscalmente sostenibile.La conoscenza e la corretta applicazione delle normative su IVA, fatturazione, resi e regimi fiscali internazionali è la base per operare con sicurezza, tutelando l’azienda da rischi economici e sanzioni.Affidarsi a professionisti competenti in consulenza contabile e fiscale per e-commerce è oggi un investimento strategico: permette di ottimizzare la tassazione, mantenere la compliance e concentrare le energie sullo sviluppo del business.
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