3 min letti
05 Dec
05Dec

Con il Decreto Omnibus (Decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95) il quadro degli aiuti destinati alle lavoratrici madri subisce una nuova revisione. Il provvedimento interviene infatti sia sulle agevolazioni già operative nel 2025, sia sulle misure previste dalla legge di Bilancio 2025, rinviate però all’anno successivo. Inoltre, introduce un nuovo contributo economico una tantum destinato a un’ampia platea di madri lavoratrici.

Di seguito il punto completo della situazione.

La decontribuzione totale per le madri con tre o più figli (misura valida per il 2025)

Per tutto il 2025 rimane attiva l’agevolazione introdotta dalla legge di Bilancio 2024 destinata alle lavoratrici madri:

  • con almeno tre figli,
  • assunte con contratto a tempo indeterminato,
  • che hanno l’ultimo figlio minorenne.

La misura consiste in un esonero del 100% dei contributi IVS a carico della lavoratrice, entro il limite massimo di 3.000 euro annui.L’INPS, con messaggio n. 401/2025, ha inoltre chiarito che il beneficio spetta anche in caso di adozione o affido del terzo figlio e che non costituisce aiuto di Stato.

Se un rapporto a termine viene trasformato in contratto stabile, l’esonero decorre dal mese della trasformazione.

Rinvio al 2026 del bonus contributivo per le madri con almeno due figli

La legge di Bilancio 2025 aveva previsto, ai commi 219-220 dell’art. 1, un nuovo schema di sgravio contributivo per le lavoratrici madri con almeno due figlireddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui.

La durata del beneficio sarebbe dovuta essere:

  • fino ai 10 anni del figlio più piccolo (per chi ha due figli),
  • fino ai 18 anni (per chi ne ha tre o più).

Questa riforma strutturale viene però rinviata al 2026. Nel 2025 quindi non entra in vigore.

 Il nuovo bonus mamme 2025: 40 euro al mese in un’unica soluzione

La principale novità del Decreto Omnibus è l’introduzione di un nuovo contributo economico valido solo per il 2025:

un bonus da 40 euro mensili, pari a 480 euro complessivi, erogato dall’Inps in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025.

Chi può beneficiarne

Possono richiederlo:

  • le lavoratrici dipendenti (ad esclusione del lavoro domestico);
  • le lavoratrici autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie, incluse casse professionali e Gestione separata.

Sono escluse le lavoratrici in regime forfetario.

Requisiti

Per accedere al bonus occorre:

  • un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui (valore comprensivo di tutte le somme percepite, escluse quelle rientranti nei fringe benefit);
  • essere madri di almeno due figli.

La durata del diritto varia in base al numero di figli:

  • madri con 2 figli → bonus fino ai 10 anni del secondo figlio;
  • madri con 3 o più figli → bonus fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

Compatibilità con contratti a tempo indeterminato

Per le madri con tre o più figli, il bonus non è riconosciuto nei mesi in cui è attivo un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, perché in quel caso continua ad applicarsi la decontribuzione totale prevista dalla legge di Bilancio 2024.In caso di alternanza di rapporti di lavoro, le due misure possono sostituirsi a vicenda di mese in mese.Rientrano nell’ambito di applicazione anche:

  • contratti di lavoro intermittente,
  • rapporti a somministrazione,
  • apprendistato (considerato a tempo indeterminato).

Presentazione della domanda

La circolare INPS n. 139/2025 stabilisce che le domande devono essere presentate:

  • entro 40 giorni dalla data di pubblicazione della circolare (termine slittato al 9 dicembre 2025, poiché la scadenza originaria cadeva in un giorno festivo);
  • comunque non oltre il 31 gennaio 2026 per chi dovesse maturare i requisiti successivamente.

Le modalità di presentazione sono tre:

  1. portale INPS (accesso tramite SPID, CIE, CNS o eIDAS);
  2. Contact Center;
  3. patronati.

Dati da dichiarare nel modulo

La richiedente deve indicare:

  • numero ed età dei figli (con dati anagrafici e CF);
  • tipo di attività lavorativa (dipendente o autonoma);
  • eventuale assenza di contratti a tempo indeterminato (per madri con tre o più figli);
  • reddito da lavoro 2025 non superiore a 40.000 euro;
  • modalità di pagamento scelta.

L’INPS effettuerà controlli e, in caso di dichiarazioni non veritiere, procederà alla revoca del bonus e al recupero delle somme.

Fiscalità e trattamento ai fini ISEE

Il nuovo bonus mamme:

  • non è tassato,
  • non è soggetto a contributi previdenziali,
  • non incide sul reddito complessivo IRPEF,
  • non rileva ai fini ISEE.

Si tratta quindi di una somma completamente “pulita”.

Conclusioni

Il 2025 si configura come un anno di transizione nelle politiche di sostegno alle madri lavoratrici. Da un lato viene confermata la decontribuzione totale per le madri con tre o più figli assunte stabilmente; dall’altro, la riforma più ampia prevista dalla legge di Bilancio viene rinviata al 2026. Per compensare lo slittamento, il Decreto Omnibus introduce un nuovo bonus economico una tantum, destinato a una platea più ampia e con criteri meno selettivi.

Si tratta di una misura temporanea, finanziata con 480 milioni di euro per il 2025 e 13 milioni per il 2026, studiata per fornire un sostegno immediato alle famiglie con figli, in attesa della riforma strutturale programmata per l’anno successivo.

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.