Con il Decreto Omnibus (Decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95) il quadro degli aiuti destinati alle lavoratrici madri subisce una nuova revisione. Il provvedimento interviene infatti sia sulle agevolazioni già operative nel 2025, sia sulle misure previste dalla legge di Bilancio 2025, rinviate però all’anno successivo. Inoltre, introduce un nuovo contributo economico una tantum destinato a un’ampia platea di madri lavoratrici.
Di seguito il punto completo della situazione.
Per tutto il 2025 rimane attiva l’agevolazione introdotta dalla legge di Bilancio 2024 destinata alle lavoratrici madri:
La misura consiste in un esonero del 100% dei contributi IVS a carico della lavoratrice, entro il limite massimo di 3.000 euro annui.L’INPS, con messaggio n. 401/2025, ha inoltre chiarito che il beneficio spetta anche in caso di adozione o affido del terzo figlio e che non costituisce aiuto di Stato.
Se un rapporto a termine viene trasformato in contratto stabile, l’esonero decorre dal mese della trasformazione.
La legge di Bilancio 2025 aveva previsto, ai commi 219-220 dell’art. 1, un nuovo schema di sgravio contributivo per le lavoratrici madri con almeno due figli e reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui.
La durata del beneficio sarebbe dovuta essere:
Questa riforma strutturale viene però rinviata al 2026. Nel 2025 quindi non entra in vigore.
La principale novità del Decreto Omnibus è l’introduzione di un nuovo contributo economico valido solo per il 2025:
un bonus da 40 euro mensili, pari a 480 euro complessivi, erogato dall’Inps in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025.
Possono richiederlo:
Sono escluse le lavoratrici in regime forfetario.
Per accedere al bonus occorre:
La durata del diritto varia in base al numero di figli:
Per le madri con tre o più figli, il bonus non è riconosciuto nei mesi in cui è attivo un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, perché in quel caso continua ad applicarsi la decontribuzione totale prevista dalla legge di Bilancio 2024.In caso di alternanza di rapporti di lavoro, le due misure possono sostituirsi a vicenda di mese in mese.Rientrano nell’ambito di applicazione anche:
La circolare INPS n. 139/2025 stabilisce che le domande devono essere presentate:
Le modalità di presentazione sono tre:
La richiedente deve indicare:
L’INPS effettuerà controlli e, in caso di dichiarazioni non veritiere, procederà alla revoca del bonus e al recupero delle somme.
Il nuovo bonus mamme:
Si tratta quindi di una somma completamente “pulita”.
Il 2025 si configura come un anno di transizione nelle politiche di sostegno alle madri lavoratrici. Da un lato viene confermata la decontribuzione totale per le madri con tre o più figli assunte stabilmente; dall’altro, la riforma più ampia prevista dalla legge di Bilancio viene rinviata al 2026. Per compensare lo slittamento, il Decreto Omnibus introduce un nuovo bonus economico una tantum, destinato a una platea più ampia e con criteri meno selettivi.
Si tratta di una misura temporanea, finanziata con 480 milioni di euro per il 2025 e 13 milioni per il 2026, studiata per fornire un sostegno immediato alle famiglie con figli, in attesa della riforma strutturale programmata per l’anno successivo.